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venerdì 18 gennaio 2008

Iban Mayo

Iban Mayo nasce ad Igorre il 19 Agosto 1977. Debutta come professionista nel 2000 grazie alla squadra basca Euskaltel-Euskadi. Nel 2001 ottiene già i primi risultati di spessore, evidenziando le sue doti da scalatore, vincendo una tappa al Giro del Delfinato e guadagnando la classifica generale del Midì Libre.


Già nelle giovanili Iban Mayo andava forte; eccolo festeggiare il primo posto alla Vuelta a Bizkaia

Nel 2002, giungendo 5° nella classifica generale della Vuelta, dimostra di essere competitivo anche nei grandi Giri. Per questo motivo nel 2003, suo anno migliore, dopo 2 tappe vinte al Delfinato e 2 tappe più classifica generale conquistate al Giro dei Paesi Baschi, viene convocato dall’Euskadi a prendere il via al Tour de France. Qui giungerà 6° alle spalle del suo compagno e capitano Haimar Zubeldia conquistando anche la prestigiosa 8° tappa con arrivo all’Alpe Huez.
Il 2004 doveva essere l’anno della consacrazione: la stagione parte bene, Iban conquista la Classica di Alcobendas, la Subida al Naranco, il Giro alle Asturie, e due tappe più la generale del Giro del Delfinato dove batte anche un Lance Armstrong proiettato a vincere il suo quinto Tour de France consecutivo.
Iban si presenta al Tour come uno dei maggiori rivali di Armstrong ma cade durante una delle prime tappe sul pavè delle Fiandre accumulando minuti e si ritira nei Pirenei. Non si conoscono ancora con certezza le cause del ritiro di Iban a quel Tour: la versione ufficiale dà come causa mononucleosi, altre danno depressione, altre ancora l’incapacità di Iban di prendere le responsabilità di leader… fatto sta che dopo quel Tour di Iban si perdono le tracce fino nel 2006.


Iban in uno dei tanti momenti di crisi, qua sul Mont Ventoux, aiutato da Inaki Isasi

Dopo la caduta al Tour memorabile un’intervista nel dopo tappa in cui Iban accusa i postini della Us Postal di aver fatto il ritmo sul pavè invece di aspettare l’uomo di classifica caduto.
Nel 2006 Iban ritorna alle cronache arrivando secondo ad una tappa del Delfinato con arrivo a Briançon, dietro a Turpin autore di una fuga, poi tornando alla vittoria nella tappa successiva con arrivo sulla salita di La Toussuire staccando Valverde negli ultimi chilometri.


La rinascita: Iban Mayo sulla salita di La Toussuire. Qua consegue la prima vittoria dopo 2 anni a secco.

Iban sembra di nuovo proiettato verso nuovi successi ma al Tour delude ancora prendendo 20 minuti nella prima tappa pirenaica e abbandonando la corsa durante la tappa successiva, non prima di aver originato un caso per aver mandato a quel paese una telecamera della tv francese. La causa del ritiro furono problemi di gola anche se si pensa che Iban abbia lasciato il Tour nonostante il parere contrario della dirigenza dell’Euskaltel-Euskadi. Da allora i rapporti tra Iban e la sua squadra hanno iniziato ad incrinarsi fino a portare al divorzio alla fine del 2006.
Ma, ancora con la maglia Euskadi, prima della conclusione della stagione, Iban riesce ad imporsi alla Vuelta a Burgos, vincendo anche la quarta tappa, e alla Subida Urkiola.


La svolta: Iban Mayo alla Saunier Duval nel 2007

Nel 2007 Iban cambia squadra dopo 6 anni di Euskaltel-Euskadi firmando per la Saunier Duval-Prodir. Il cambio d’aria gli fa bene: non è più schiacciato dalle responsabilità di leader e può correre liberamente ritrovando l’equilibrio psichico di cui aveva bisogno, fa dei miglioramenti anche fisicamente soprattutto aumentando, nei limiti del possibile, la massa muscolare. Già al giro d’Italia Iban si dimostra finalmente competitivo vincendo la 19’ tappa con arrivo alle Terme di Comano, al termine di una fuga, arrivando in solitario sotto la pioggia dopo aver staccato i suoi avversari.


Iban Mayo vincitore della 19° tappa del Giro d'Italia: Treviso - Terme di Comano

Al Tour de France 2007 parte con i gradi di capitano dopo la debacle di Angel Gomez Marchante che per un problema fisico non si presenta al via. Al termine di un Tour più che dignitoso, con un calando di condizione nelle tappe finali nei Pirenei, si classifica sedicesimo nella Generale. Iban sembra tornato l’Iban competitivo dei vecchi tempi ma l’insidia sta dietro l’angolo: viene infatti trovato positivo all’Epo (Eritropoietina) dopo un controllo svolto nell’ultima giornata di riposo il 24 luglio. Iban era già stato trovato positivo al testosterone durante il Giro 2007 ma allora era stato scagionato da un certificato medico che dimostrava come Mayo avesse i valori del testosterone alti naturalmente. Era tornato a correre proprio in occasione del Tour ma destino ha voluto che anche in questo caso risultasse positivo ad un controllo.


Iban Mayo e Alejandro Valverde durante una tappa del Tour 2007: Iban ha finito la corsa 16°

Iniziano mesi di angoscia per Iban e i suoi tifosi. Iban si dichiara innocente e, detto tra noi, pare molto strano che sia risultato positivo durante l’ultima giornata di riposo che aveva preceduto un calo di condizione del corridore durante l’ultima tappa Pirenaica dove Iban si era staccato dai migliori. Questo fatto, connesso ai metodi discutibili con i quali l’Uci ha provveduto a analizzare il campione B di Iban, hanno fatto gridare da più parti al complotto ai danni di un corridore forse scomodo per il mondo del ciclismo (forse proprio dopo la positività “giustificata” al Giro d’Italia).
Descriviamo ora cosa ne è stato del campione B:
Iban viene trovato positivo ad Epo ad un controllo fatto il 24 Luglio. La notizia viene data la settimana successiva alla fine del Tour, anche se era già nell’aria. Le controanalisi sul campione B dovevano essere fatte il 20 agosto e dovevano essere disponibili dal 24 agosto. Ma, in data 24 agosto nessuna notizia trapela dal laboratorio di Gent. Passano i giorni e nessuna notizia; a fine settembre ancora non si hanno notizie del risultato delle controanalisi.
Alla fine, in data 22 ottobre, esce finalmente la notizia della negatività di Iban alle controanalisi. Esplode la gioia di Iban e i suoi tifosi che hanno continuato in massa a sostenerlo in questi mesi di angoscia. Si scopre che al laboratorio di Gent il campione era risultato illeggibile ed era stato pertanto inviato ad un laboratorio in Australia dove aveva dato esito negativo. Ma la felicità dura poco, in data 23 ottobre scende in campo il “carissimo” Pat McQuaid spalleggiato dall’altrettanto simpatica Anne Gripper che, screditando di fatto gli altri 2 laboratori, richiede che sia fatta un'altra analisi del campione B questa volta a Chatenay-Malabry (a Parigi), laboratorio noto per i risultati spesso contestati dai ciclisti e altri sportivi (Armstrong, Landis…) facente capo ad un’organizzazione molto vicina, e influenzabile, a Pat McQuaid. Come era ipotizzabile i nuovi controlli danno risultato positivo all’Epo il 19 dicembre.


Recentemente l'avvocato di Mayo ha promosso una raccolta firme per protestare contro le nuove controanalisi dell'Uci. Inutile dire che i tanti sostenitori di Iban hanno aderito in massa all'iniziativa.
Per chi volesse aderire andate al sito http://www.petitiononline.com/IMayo/petition.html

In questa sede si faranno bravemente notare due cose sperando che qualche esperto del settore le legga e commenti questo pezzo per confermare o meno i miei “sospetti”:
1. È possibile da uno stesso campione fare ben 3 test antidoping senza che esso si deteriori o che finisca materialmente? Come mai, ad esempio, per un’analisi del sangue standard sono richieste più provette in quanto con una non si potrebbero effettuare tutti i test?
2. Come mai per gli stessi esami fatti negli stessi laboratori a volte i tempi sono di un giorno, altri di una settimana e altri, come in questo caso, di due mesi per volta? E’ sintomo di professionalità?

Queste domande, evidentemente, sono state poste anche dalla Federazione Spagnola di ciclismo che in data 22 dicembre 2007 si è schierata apertamente a favore di Iban: "Noi siamo pronti ad avviare una guerra contro l'UCI. Non vogliamo andare alla CAS, ma se sarà necessario siamo preparati per difendere il nostro ciclista” – dichiara il Segretario Generale Eugenio Bermudez; che continua: - "Dall’Uci hanno voluto queste seconde analisi perché sono interessati ad ottenere un risultato come vogliono loro … Cosa dobbiamo fare per soddisfare queste persone? Cambiare le leggi? Distruggere la carriera di ogni ciclista? Ci sono leggi per ogni ciclista volute proprio dall’Uci e se Mayo fosse risultato positivo alla prima controanalisi egli sarebbe stato sanzionato. Ma è andata diversamente. Nonostante ciò quelli dell’UCI stanno cambiando le regole in modo che le cose vadano come vogliono loro ma questa cosa non vale anche per noi come Federazione e ci ribelleremo.”
In data 23 dicembre; l’Uci, come previsto da Bermudez, porta il caso alla CAS (Corte dell'Arbitraggio per lo Sport); attendiamo tuttora sviluppi sulla vicenda anche se, date le regole vigenti, si pensa che Iban riuscirà finalmente a spuntarla e a riprendere a correre.
Recentemente anche Joxean "Matxin" Fernández, direttore sportivo della Saunier Duval, squadra di Mayo, si è schierato a favore di Iban: “Pat McQuaid è la cosa peggiore per andare in bicicletta al momento. Lui sta distruggendo il ciclismo e nessuno sa perché. Io in passato gli diedi il mio appoggio molte volte, ma non ora."


Iban Mayo con Joxean "Matxin" Fernández


Curiosità su Iban Mayo:

Nome completo: Iban Mayo Díez
Nato il: 19 agosto 1977 a: Igorre
Nazionalità: Spagnola
Altezza: 1,76 m
Peso: 65 chili
Squadre: (professionista dal 2000)
1996: Banesto
1997-1998: Cafés Baqué
1999- 2005: Euskaltel-Euskadi
2007- …: Saunier Duval


Iban Mayo con il suo fans club

Principali vittorie:

2001:

  • Midi Libre
  • Clasique des Alpes
  • 6^ tappa Giro del Delfinato
  • Classifica del Gran Premio della Montagna al Gp. Jornal de Noticias

Iban Mayo, oltre che ciclista, è anche appassionato di ciclocross eccolo nel 2002 ad una gara

2003:

  • Giro dei Paesi Baschi:
  • 1^ tappa Giro dei Paesi Baschi
  • 5^ tappa 1^ semitappa Giro dei Paesi Baschi
  • 5^ tappa 2^ semitappa Giro dei Paesi Baschi
  • 8^ tappa Tour de France (tappa dell'Alpe d'Huez)
  • Prologo al Giro del Delfinato
  • 4^ tappa Giro del Delfinato

Salanche - Alpe d’Huez ( Tour 2003): Iban Mayo coglie la sua vittoria più bella in carriera -almeno fino ad oggi -

2004:

  • Giro del Delfinato:
  • Prologo al Giro del Delfinato
  • 4^ tappa Giro del Delfinato
  • Clasica Iternacional Alcobendas:
  • 1^ tappa Clasica Internacional Alcobendas
  • 2^ tappa Clasica Internacional Alcobendas
  • Vuelta a Asturias Clasica Internacional Alcobendas

Iban Mayo vincitore del Critérium du Dauphiné Libéré

2006:
  • Vuelta a Burgos:
  • 4^ tappa a Vuelta Burgos
  • 6^ tappa Giro del Delfinato
  • Urkiola Igoera-Subida Urkiola

Iban Mayo alla Vuelta Burgos 2006

2007:
  • 19^ tappa Giro d'Italia
Principali secondi posti:

  • Liegi-Bastogne-Liegi 2003
  • Giro del Delfinato 2003
  • Giro dei Paesi Baschi 2004
  • Clasiques des Alpes 2004

Iban Mayo secondo alla Liegi 2003: primo T. Hamilton; 3° il sempre sorridente Boogerd

(da un’intervista del 2004: si ringrazia http://www.itxaspe.com/IbanMayo)

La prima volta in bici di Iban Mayo è stata a 9 anni, a 20 ha preso la decisione di trasformare la passione per la bicicletta in un lavoro e pensa che il giorno più bello della sua carriera è stato quello della sua prima vittoria da professionista.
La giornata tipo di Iban inizia alle 9, fa colazione e va ad allenarsi, torna a casa per pranzo, va al cinema con la fidanzata, torna a casa, tivù e s’addormenta.
Il suo sogno sarebbe quello di poter stare a non far niente tutto il giorno mangiando di tutto ma non può dato che fa una carriera da atleta.


Iban si gode uno dei pochi attimi di relax al cellulare

Il giorno che si ritirerà dal ciclismo sogna di aprire un’attività commerciale.
Le qualità che ama di una persona sono sincerità, umiltà e bontà; mentre odia le persone arroganti.
La sua pietanza preferita sono i fagioli con salsicce mentre ama bere l’acqua gassata.
Iban è un tipo da campagna: ama l’aria aperta e odia le città; sogna di andare in vacanza su un posto caldo dove ci sia una bella spiaggia; magari un’isola deserta dove, se dovesse scegliere cosa portare, porterebbe solo la fidanzata, del cibo e da bere.
Oltre al ciclismo pratica il nuoto e l’alpinismo.


Uno degli hobby di Iban Mayo è l'alpinismo

Il programma preferito sono le Cronache marziane, ha letto “Le pianure del passaggio” (Nella spopolata Europa di 25.000 anni fa , il romanzo avventuroso del viaggio di una giovane coppia, si trasforma in un'occasione appassionante di ripercorrere la preistoria più recente durante la quale la civiltà umana si è sviluppata. Iban è molto acculturato oppure cerca solo di capire da dove vengono Laiseka e Verdugo), il suo film preferito è: “L’ultimo samurai”, ascolta ogni tipo di musica e le sue pagine web preferite sono Globeros e Cyclingnews.


Curiosità su Iban Mayo: è stato anche testimonial di una pubblicità per una ditta d'abbigliamento sportivo


Infatti Iban Mayo è sempre attento a come si veste

Le nostre foto:


Iban Mayo sui rulli prima del prologo a Granada della Vuelta 2005


Iban Mayo nei pressi del Lago Trasimeno (Pg) durante il Giro 2007 (tappa: Spoleto - Scarperia)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono un grande appassionato di ciclismo e un grande tifoso dell'Euskadi Euskaltel e di conseguenza anche di Iban Mayo che tanto ci aveva entusiasmato nel 2003.
Quello che gli sta accadendo è scandaloso, dire che per l'UCI ci sono 2 pesi e 2 misure per i diversi corridori è poco più di un eufemismo.
Speriamo che Iban tenga botta in un momento così difficile e se le cose andranno come DEVONO andare (e cioè che venga scagionato) che torni ad essere, per un paio di stagioni almeno, quel grande scalatore che era...magari ancora nell'EUSKADI EUSKALTEL visto quello che ha deciso proprio oggi la Saunier.
Remo (Parma)

ciclofolle ha detto...

Guarda io sono da sempre una gran tifosa di Iban e la penso esattamente come te. É incredibile che Iban se ne stia a casa quando le controanalisi hanno dimostrato che non era positivo a niente. Spero anch'io che torni all'Euskadi ovvero la squadra che lo ha lanciato nel ciclismo che conta.
Colgo l'occasione per dirti che Iban, oltre ad essere un grande scalatore, è anche una persona molto alla mano, per niente montato, e ho un buonissimo ricordo di lui.
Con questo doping, con queste lotte interne tra agenzie antidoping, federazioni, giri e altro ci stanno togliendo tutti i campioni che ci facevano amare questo sport. Il risultato ce l'abbiamo davanti agli occhi: un tour de france dove ogni tappa è più noiosa dell'altra, dove regna più la paura di essere beccati ai controlli che la competizione. In questo marasma ci rimettono solo i ciclisti e gli spettatori mentre il doping rimane un problema aperto che non sarà estirpato finché non inizieranno a pagare medici, case farmaceutiche e direttori sportivi.