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venerdì 24 maggio 2013

Piccola considerazione sul caso Di Luca

Vorrei copiare un pensiero che ho appena scritto nella mia bacheca facebook dopo essermi un po' documentata sul caso doping di Di Luca. Se questo blog non è più aggiornato è anche a causa di come il mondo del ciclismo e del giornalismo sta trattando i discorsi sul doping. Un modo che io non condivido assolutamente e che mi ha portato a disinnamorarmi di questo sport.
"Trovo molto stancante sentir dire sempre le stesse cose superficiali ogni volta che un ciclista viene trovato dopato da gente che, in realtà, sa molto di più di quello che dà a vedere mostrando un atteggiamento da caccia alle streghe e da verginelle. Chi è all'interno dell'ambiente sa benissimo cosa succede e mi fa ridere che ci si stupisca ancora quando esce il Di Luca di turno positivo all'antidoping. Più che altro ci si dovrebbe stupire che nel mondo dello sport, dove il doping va più veloce dell'antidoping, Di Luca si sia fatto beccare con qualche prodotto già sgamabile (trovabile) dai test! Detto questo, al di là di ogni logica sportiva/competitiva, è da coglioni doparsi e andarsi a rovinare la salute a lungo termine per un cavolo di parentesi nella vita che, al massimo, dura una decina d'anni. Se le persone fossero davvero appassionate allo sport che praticano e avessero il rispetto della propria persona preferirebbero rimanere nell'anonimato e, magari, fare il proprio sport in solitudine che farsi accecare dal bagliore dei soldi e della notorietà".
Questo è il mio pensiero. Mi andava di copiarlo anche qua, pubblicamente, in quanto spero che possa smuovere anche una persona dall'intento di rovinarsi la vita per degli stupidi soldi. Esiste un bene più importante di tutti e questo è la salute. Senza salute nemmeno i soldi o la notorietà possono dare la felicità.