Tutto sul ciclismo: gare, attualità, ciclofollie, foto... approfondimenti su: Di Luca, Valverde, Isasi, Euskadi...

venerdì 24 maggio 2013

Piccola considerazione sul caso Di Luca

Vorrei copiare un pensiero che ho appena scritto nella mia bacheca facebook dopo essermi un po' documentata sul caso doping di Di Luca. Se questo blog non è più aggiornato è anche a causa di come il mondo del ciclismo e del giornalismo sta trattando i discorsi sul doping. Un modo che io non condivido assolutamente e che mi ha portato a disinnamorarmi di questo sport.
"Trovo molto stancante sentir dire sempre le stesse cose superficiali ogni volta che un ciclista viene trovato dopato da gente che, in realtà, sa molto di più di quello che dà a vedere mostrando un atteggiamento da caccia alle streghe e da verginelle. Chi è all'interno dell'ambiente sa benissimo cosa succede e mi fa ridere che ci si stupisca ancora quando esce il Di Luca di turno positivo all'antidoping. Più che altro ci si dovrebbe stupire che nel mondo dello sport, dove il doping va più veloce dell'antidoping, Di Luca si sia fatto beccare con qualche prodotto già sgamabile (trovabile) dai test! Detto questo, al di là di ogni logica sportiva/competitiva, è da coglioni doparsi e andarsi a rovinare la salute a lungo termine per un cavolo di parentesi nella vita che, al massimo, dura una decina d'anni. Se le persone fossero davvero appassionate allo sport che praticano e avessero il rispetto della propria persona preferirebbero rimanere nell'anonimato e, magari, fare il proprio sport in solitudine che farsi accecare dal bagliore dei soldi e della notorietà".
Questo è il mio pensiero. Mi andava di copiarlo anche qua, pubblicamente, in quanto spero che possa smuovere anche una persona dall'intento di rovinarsi la vita per degli stupidi soldi. Esiste un bene più importante di tutti e questo è la salute. Senza salute nemmeno i soldi o la notorietà possono dare la felicità.

giovedì 19 luglio 2012

Il ritorno di Alejandro Valverde!

Alejandro Valverde vince in solitaria, al termine di una lunga fuga, la diciasettesima tappa del Tour de France, ultimo arrivo in salita!!!
Più tardi l'articolo completo!

Alejandro Valverde in maglia amarilla - Vuelta 2009


VAMOS ALEJANDRO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

domenica 27 maggio 2012

Giro d'italia 2012 - ventunesima tappa: Milano - Milano

Rydel Hesjedal vince il Giro d'Italia con 16" su Joaquin Rodriguez ex-maglia rosa. Il corridore della Garmin è il primo canadese a vincere il Giro d'Italia. In terza posizione sale De Gendt, vincitore ieri della tappa dello Stelvio.
La cronometro va ad uno splendido Pinotti che, nonostante l'età, si conferma come uno dei migliori cronoman che abbiamo in Italia.

Ordine d'arrivo:

1. Marco Pinotti 33'06"
2. Geraint Thomas a 39"
3. Jesse Sergent a 53"
4. Alex Rasmussen a 1'00"
5. Thomas De Gendt a 1'01"

Classifica generale finale:

1. Ryder Hesjedal CAN ( Garmin ) in 91h39'02"
2. Joaquin Rodriguez SPA ( Katusha ) a 16"
3. Thomas De Gendt BEL ( VCD ) a 1'39"
4. Michele Scarponi ITA ( Lampre ) a 2'05"
5. Ivan Basso ITA ( Liquigas ) a 3'44"
6. Damiano Cunego ITA ( Lampre ) a 4'40"
7. Rigoberto Uran COL ( Sky ) a 5'50"
8. Domenico Pozzovivo ITA ( Colnago ) a 6'28"
9. Sergio Montoya COL ( Sky ) a 7'50"
10. Mikel Nieve SPA ( Euskadi ) a 8'08"



sabato 26 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - ventesima tappa: Caldes - Passo dello Stelvio

De Gendt vince sullo Stelvio al termine di una bellissima impresa che lo aveva visto partire già nel tratto conclusivo del Mortirolo. In seconda posizione un bravissimo Damiano Cunego che, nonostante i limiti che ci ha fatto vedere nelle ultime stagioni, ha dato battaglia dove poteva, sulla discesa del Mortirolo, fuoriuscendo dal gruppo dei big. Da segnalare il passaggio di Zaugg, in prima posizione, sulla salita del Mortirolo; lo svizzero passerà gran parte della tappa in fuga solitaria e sarà ripreso, solo ai -30km dal traguardo, da un gruppo formato da: Cunego, De Gendt, Amador, Izaguirre, Nieve e Kangert. Amador era partito nei primi km della tappa con Zaugg e altri corridori ( Kreuziger, Rabottini, Bono, Serpa, Frank, Losada, Caruso, Samoilau, Clement, Slagter, Carrara e Vandevelde ) staccandosi poi da Zaugg durante l'ascesa del Mortirolo; De Gendt era partito dal gruppo dei big sul muro finale del Mortirolo mentre gli altri si erano sganciati dal gruppo dei migliori nel tratto in discesa.

Da segnalare una caduta che ha coinvolto Tiralongo e Bono sull'ascesa del Mortirolo: il corridore dell'Astana ha perso il controllo del mezzo in un breve tratto in falsopiano andando ad impennare con la ruota posteriore, data la pendenza, e finendo rovinosamente a terra; per Bono è stato impossibile evitarlo e gli è andato a cadere sopra.
Un episodio divertente ha invece visto come protagonista l'ammiraglia della Lampre che si è bloccata sulle rampe del Mortirolo costringendo il direttore sportivo della squadra a scendere e ad andare a spingere il mezzo; è poi dovuto rientrare nell'auto di corsa in piena salita!

Male Ivan Basso che ha fatto, nuovamente, tirare tutta la sua squadra ( e fermare Caruso mentre era in fuga ) per andare a staccarsi sulla salita conclusiva. Solito comportamento da parte di Rodriguez che, a parte due scatti sul Mortirolo fini a se stessi, ha corso sulle ruote degli altri andando, negli ultimi 700 metri, a fare il suo solito scatto e a prendere quei 14 secondi utili in vista della cronometro di domani. Hesjedal, passista, non nel suo terreno ideale e corridore non spettacolare ( non gliene faccio una colpa ), risponde bene e in prima persona agli scatti di Rodriguez sul Mortirolo e poi, sullo Stelvio, è solo lui, e il suo gregario Vandevelde ( fatto fermare mentre era in fuga ), a tirare il gruppo nel tentativo di limitare il vantaggio insidioso di De Gendt. Data l'enorme fatica fatta, il canadese della Garmin, dovrà anche subire lo scatto di Rodriguez, che si era allegramente riposato alla sua ruota prendendolo forse come un gregario, andando a perdere 14" dallo spagnolo al traguardo.
Da segnalare che Rodriguez va a prendere la maglia rossa, della classifica a punti, per un solo punto, dalle spalle di un esemplare Cavendish. L'inglese della Sky è comunque uno dei vincitori morali di questo Giro in quanto, a parte le 3 tappe vinte, è riuscito a completare l'intero percorso nonostante la presenza di molte salite dure che nei giorni scorsi avevano spinto diversi velocisti ad abbandonare la corsa. La maglia azzurra, di miglior scalatore, viene presa definitivamente da un grande Rabottini. Per la maglia bianca, di miglior giovane, sarà invece decisiva la tappa di domani con il duello tra i due uomini Sky: Uran e Montoya.

Che altro dire? Questo Giro è stato una delusione, forse il più brutto degli ultimi 20 anni. Il percorso era abbastanza bello, anche se non ho condiviso la disposizione di alcune salite ( Mortirolo oggi / arrivo in discesa a Cortina su una tappa che forse era meglio far finire in salita ). Il problema sono stati coloro che l'hanno corso; corridori che volevano staccare gli altri senza fare nessuna azione, utilizzando solo i gregari senza dare spettacolo in prima persona. Oggi, per un attimo, ho sperato che De Gendt guadagnasse quei 5 minuti al traguardo perchè sì, almeno lui, aveva avuto il coraggio di attaccare a fine Mortirolo a differenza di tutti gli altri che hanno saputo correre solo alle spalle dei vari Agnoli, Spezialetti e Caruso ... E per fortuna che ci sono stati i vari Rabottini, De Gendt, Pirazzi, Amador, Casar e qualche Euskadi che ci hanno fatto compagnia con le loro fughe rendendoci il Giro un po' meno noioso: Grazie a voi e ai, cosiddetti, "gregari"!

De Gendt

ORDINE D'ARRIVO:

1. Thomas De Gendt BEL ( Vacansoleil )
2. Damiano Cunego ITA ( Lampre ) a 56"
3. Mikel Nieve SPA ( Euskadi ) a 2'50"
4. Joaquin Rodriguez SPA ( Katusha ) a 3'22"
5. Michele Scarponi ITA ( Lampre ) a 3'35"

CLASSIFICA GENERALE:

1. Joaquin Rodriguez SPA ( Katusha )
2. Ryder Hesjedal CAN ( Garmin ) a 31"
3. Michele Scarponi ITA ( Lampre ) a 1'51"
4. Thomas De Gendt BEL ( Vancansoleil ) a 2'18"
5. Ivan Basso ITA ( Liquigas ) a 3'18"


venerdì 25 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - diciannovesima tappa: Treviso - Alpe di Pampeago

Roman Kreuziger ottiene la vittoria di tappa partendo nell'ultima ascesa verso l'Alpe di Pampeago. Per il ceco dell'Astana un successo parziale che va in minima parte a sopperire alla delusione della tappa di Cortina dove il corridore era andato in crisi perdendo la possibilità di concorrere per il successo finale.
A proposito di successo finale, Hesjedal dà un importante segnale staccando gli altri concorrenti in un terreno, la salita, che in teoria lo vedrebbe svantaggiato. Il canadese, invece di difendersi, attacca e arriva secondo al traguardo prendendo 13" alla maglia rosa Rodriguez che ora, in generale, vede ridursi il suo vantaggio a soli 17".
Male Ivan Basso, che aveva fatto tirare la squadra facendo presagire un suo attacco, che, invece, è andato a perdere secondi preziosi da tutti i suoi rivali; ora il capitano della Liquigas si ritrova scavalcato in generale da Scarponi e con un distacco di 1'45" da Rodriguez; un po' troppi da riprendere con una sola tappa di montagna a disposizione!

ORDINE D'ARRIVO:

1. Roman Kreuzger ( Cze ) Astana
2. Ryder Hesjedal ( Can ) Garmin a 19"
3. Joaquin Rodriguez ( Spa ) Katusha a 32"
4. Michele Scarponi ( Ita ) Lampre a 35"
5. Domenico Pozzovivo ( Ita ) Colnago a 43"
6. Ivan Basso ( Ita ) Liquigas a 55"
7. Rigoberto Uran ( Col ) Sky a 57"

CLASSIFICA GENERALE:

1. Joaquin Rodriguez ( Spa ) Katusha 
2. Ryder Hesjedal ( Can ) Garmin a 17"
3. Michele Scarponi ( Ita ) Lampre a 1'39" 
4. Ivan Basso ( Ita ) Liquigas a 1'45"
5. Rigoberto Uran ( Col ) Sky a 3'21"
6. Domenico Pozzovivo ( Ita ) Colnago a 3'30"



giovedì 24 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - diciottesima tappa : San Vito di Cadore - Vedelago

Gruppo compatto fino alla fine. Scatto poderoso da parte di Andrea Guardini che va a vincere la tappa superando Cavendish.


ORDINE D'ARRIVO : 

  1. Guardini
  2. Cavendish
  3. Ferrari

CLASSIFICA GENERALE:

   1. Joaquin Rodriguez ( Spa ) Katusha
   2. Ryder Hesjedal ( Can ) Garmin a 30"
   3. Ivan Basso ( Ita ) Liquigas a 1'22"
   4. Scarponi Michele ( Ita ) Lampre a 1'36"
   5. Rigoberto Uran ( Col ) Sky a 2'56"
 


mercoledì 23 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - diciassettesima tappa: Falzes - Cortina d'Ampezzo

Joaquin Rodriguez bissa il successo d'Assisi andando a precedere un grande Ivan Basso. Kreuziger, già in crisi sulla Forcella, andrà a perdere ben 11'30" al traguardo trovandosi fuori dalla classifica generale.

I Liquigas, a pieno organico, impartiscono un ritmo alto fin dalle prime aspirità nel tentativo di mettere in difficoltà gli avversari; ci riescono già sulla Forcella dove Roman Kreuziger, quinto della generale, va in crisi perdendo le ruote del gruppo. Kreuziger viene atteso solo da un compagno di squadra mentre gli altri rimangono in gruppo con Tiralongo, quarto nella generale, che a inizio Giro sarebbe dovuto essere gregario di Kreuziger e ora si ritrova capitano unico dell'Astana.
Ma la vera svolta della corsa si ha dopo 3 km dall'inizio dell'ascesa del Passo Giau dove Ivan Basso, rimasto senza il suo ultimo gregario Smitz colpito da una giornata no, si ritrova senza squadra e inizia un forcing che fa rimanere il gruppo con 7 unità: Basso, Scarponi, Hejsedal, Nieve, Rodriguez, Pozzovivo ed Uran. 
Ai -20 km dal traguardo Nieve ( Euskadi ) non riuscirà più a tenere il ritmo dei migliori e andrà subito a perdere 27". Cunego viene segnalato a 50" mentre Gadret Brambilla e Tschopp a 1'05".
A 450 metri dal gran premio del Giau vi è il forcing di Pozzovivo che tenta di andar a prendere punti per la classifica di miglior scalatore; questa accelerata fa staccare Scarponi colpito dai crampi. Scarponi, allo scollinamento, avrà 20" di ritardo dal gruppo dei big.
In discesa Hesjedal attacca, sfruttando le sue doti da discesista, soprattutto per mettere in difficoltà chi, come Ivan Basso e Domenico Pozzovivo, ha qualche problema in discesa. All'inseguimento del canadese si porta prima Basso, senza molto successo, e poi Rodriguez che si riporterà a ruota del capitano della Garmin con facilità. Basso e Pozzovivo riescono a tornare in scia dei due mentre Uran perde qualche metro. Intanto Scarponi, abile discesista, che si era riportato a 15" dal gruppo di testa, deve far conto con i crampi che gli prendono forti in discesa ed è costretto a smettere di pedalare ai -10,7 km dalla conclusione. Cunego invece viene segnalato a 1'45" dal gruppo maglia rosa. 
Ai meno 5km, finita la discesa del Giau, prima Uran e poi Scarponi riescono a rientrare nel gruppo dei favoriti approfittando di un rallentamento.
Al chilometro dalla conclusione Basso, nel tentativo di vincere la tappa, prima proverà un allungo e poi parteciperà alla volata ristretta, partendo troppo lungo, facendosi quindi saltare dallo spagnolo della Katusha.

Questo Giro ancora non mi sta entusiasmando; sulla Forcella ho visto solo due squadre numerose: la Liquigas di Basso e la Lampre di Scarponi anche se solo la Liquigas è stata protagonista tirando il gruppo nel tentativo di mettere in difficoltà qualcuno ( oggi è toccato a Kreuziguer ) nonostante che Szmyd non abbia potuto aiutare il capitano per una crisi. Sembra, però, che gente come Rodriguez, che non ha una squadra competitiva, stia un po'troppo beneficiando del lavoro della Liquigas. Mancono gli scatti e le azioni che una volta rendevano il ciclismo bello; c'è troppo attendismo e troppe occasioni perse da parte di chi dovrebbe osare qualcosa ( anche rischiando egli stesso di andare in crisi ) per mandare in difficoltà gli altri. Oggi Pozzovivo è riuscito a mandare in "crisi" ( che poi è stata una crisi ben affrontata ) Michele Scarponi facendogli perdere 20" in 450 metri; se qualcuno avesse avuto il coraggio di attaccare prima magari Scarponi sarebbe stato fuori dai giochi al termine della tappa ( da italiana ovviamente dico " meglio che è andata così! " ). Spero che i big si diano più battaglia diretta nelle due ultime tappe di montagna che restano sennò si rischia di portare Rodriguez in maglia rosa all'ultima tappa e là, solo un cronoman come Hejsedal, potrà impensierirlo.




ORDINE D'ARRIVO:

1. Joaquin Rodriguez ( Spa ) Katusha 5h:24':42"
2. Ivan Basso ( Ita ) Liquigas s.t.
3. Hesjedal ( Can ) Garmim s.t.
4. Uran ( Col ) Sky s.t.
5. Michele Scarponi ( Ita ) Lampre s.t.
6. Domenico Pozzovivo ( Ita ) Colnago a 2"
7. Intxausti ( Spa ) Movistar a 1'21"
...
11. Gadret ( Fra ) Ag2r a 1'21"
12. Nieve ( Spa ) Euskadi s.t.
13. Damiano Cunego ( Ita ) Lampre s.t.
...
17. Paolo Tiralongo ( Ita ) Astana a 2'47"
30. Roman Kreuziger ( Cze ) Astana a 11'26"

CLASSIFICA GENERALE:

1. Joaquin Rodriguez ( Spa ) Katusha
2. Ryder Hesjedal ( Can ) Garmin a 30"
3. Ivan Basso ( Ita ) Liquigas a 1'22"
4. Scarponi Michele ( Ita ) Lampre a 1'36"
5. Rigoberto Uran ( Col ) Sky a 2'56"


martedì 22 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - sedicesima tappa: Limone sul Garda - Falzes

Vince il basco dell'Euskaltel Euskadi Jon Izagirre al termine di una lunga fuga che lo ha visto protagonista con De Marchi, Bak, Mazzanti, Clement, Boaro, Herrada e Frank.
Il ventitreenne dell'Euskadi è stato bravo a sorprendere tutti con uno scatto nell'ultima salita, ai -4,3 km dal traguardo, prendendo un vantaggio dai suoi immediati inseguitori capitanati da De Marchi.
Izagirre è riuscito a mantenere un vantaggio sui 10" nel tratto in salita andando poi ad incrementare questo margine negli ultimi due chilometri, di discesa e pianura, a 18".
I big, vista la morfologia del percorso, hanno lasciato andare la fuga nonostante che l'Astana, nella prima parte della tappa, avesse tentato di tenere il gruppo unito per favorire una possibile vittoria di Gasparotto. La fuga è riuscita a guadagnare fino ad un massimo di 12'.
I big non si sono dati battaglia nemmeno sull'ultimo strappo preferendo riposarsi in vista del tappone di domani. Anche lo stesso Cavendish è riuscito a mantenere le ruote dei big, assieme agli altri velocisti, fino all'ultima salita.


ORDINE D'ARRIVO:

1. Jon Izagirre Insausti ( Spa ) Euskaltel Euskadi
2. Stef Clement ( Fra ) Rabobank a 18"
3. Mathias Frank ( Svi ) BMC a 18"

CLASSIFICA GENERALE:

1. J. Rodriguez
2. Hesjedal 30"
3. Basso 1'22"
4. Kreuziger 1'26"
5. Scarponi 1'27"

domenica 20 maggio 2012

Giro d'italia 2012 - quindicesima tappa: Busto Arsizio (Lecco) - Pian dei Resinelli

Grandissima impresa di Rabottini ( Farnese Vini ) che, dopo una fuga di 151 km, riesce a superare allo sprint la nuova maglia Rosa Joaquin Rodriguez che l'aveva ripreso negli ultimi 400 metri.

Rabottini va in fuga al 18esimo chilometro e riesce, nonostante una caduta sull'ultima discesa, a non farsi riprendere dagli altri uomini in fuga capitanati da Damiano Cunego. In fuga, assieme a Cunego, ci sono Losada, Carrara, Txurruca, Amador, Pinotti, Ulissi, Pirazzi, Bruseghin, Sella e Petrov. Pinotti si attarda nella penultima discesa a causa di una foratura ma riesce a rientrare, anche se con parecchia difficoltà, nel tratto successivo anche grazie ad un momento di incertezza del gruppetto in fuga dove molti ciclisti non erano contenti della presenza di Cunego, maglia Rosa virtuale, che avrebbe spinto il gruppo dei big a non lasciare spazio alla fuga. Nella penultima salita, nel gruppetto di testa, sempre dietro a Rabottini, rimangono in 5: Losada, Amador, Txurruca, Cunego e Pirazzi. Nell'ultima discesa, molto tecnica, registriamo l'attacco di Cunego e la caduta di Rabottini davanti, mentre dietro è l'Astana di Kreuziger che orchestra un attacco ai danni di Ivan Basso che, anche se in difficoltà, riesce a rimanere in coda al gruppo grazie ai suoi gregari.
All'inizio della salita di Pian dei Resinelli, a 7km dal traguardo, è Pirazzi a portare il primo allungo mentre, nel gruppo dei big, Basso mette a tirare Szmid facendo ridurre in modo sistematico il vantaggio degli uomini in fuga. A 5 km dall'arrivo, con sempre Rabottini in prima posizione, è Losada ( Katusha ) che tenta di riportarsi sul pescarese; alla sua ruota riesce a rimanere, in un primo momento, solo Txurruca che poi si staccherà.
A -2km dalla conclusione Rabottini vede ridursi il margine di vantaggio su Losada a 40". E' proprio in questo momento che i big iniziano a darsi battaglia prima con Basso, che cerca di imporre un ritmo molto alto, facendo staccare Hesjedal, e poi con Scarponi che va a riprendere Cunego. Ma lo scatto decisivo lo porta la ex maglia rosa Joaquin Rodriguez che va a riprendere, prima, Pirazzi e Txurruca, per poi raggiungere il compagno di squadra Losada. Proprio grazie a lui Rodriguez riesce a riportarsi su Rabottini ai 500 metri dal traguardo ma l'italiano, dimostrando gran grinta, non si arrende e riesce, nonostante la gran fatica fatta nel corso della tappa, a superare lo spagnolo allo sprint.

Rabottini, a fine tappa, ha dedicato la vittoria " il giorno più bello della sua vita " alla sua ragazza e al figlio che gli nascerà tra 15 giorni.

Da segnalare Pozzovivo in ritardo di 1'11" a causa di una crisi di fame ai -4 dal traguardo.

La tappa grazie a Rabottini, impresa epica, e a Cunego, a cui va il merito di averci provato, è stata veramente spettacolare.



ORDINE D'ARRIVO:
 
1. Matteo Rabottini ( Farnese Vini )
2. Joaquin Rodriguez (Katusha ) s.t.
3. Alberto Losada ( Katusha ) 23"
4. Sergio Luis Henao Montoya ( Sky ) 27" 

CLASSIFICA GENERALE:

1. J. Rodriguez
2. Hesjedal 30"
3. Basso 1'22"
4. Kreuziger 1'26"
5. Scarponi 1'27"


sabato 19 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - quattordicesima tappa: Cherasco - Cervinia

Vince Amador anticipando, in una volata a tre, Jan Barta e De Marchi. I 3 erano in fuga dal chilometro 50 e sono riusciti ad anticipare di una trentina di secondi Hejsedal che ha sfilato la maglia Rosa allo spagnolo Rodriguez per una manciata di secondi.

Ai meno 6,9 km Jan Barta rientra su Amador e De Marchi che, fino a quel momento, andavano di comune accordo davanti. Intanto, nel gruppo dei big, Pinotti e Capecchi ( che non aveva mai tirato durante la tappa ) si staccano e andranno a perdere ben 2 minuti sul traguardo. A 5,7 km dal traguardo il vantaggio della fuga è di 4 minuti. Ai meno 4,8 km dall'arrivo registriamo uno scatto di Rujano che viene subito ripreso dal gruppo capitanato da Szmyd ( gregario di Ivan Basso ). Ai 4 dal traguardo, mentre davanti De Marchi prova uno scatto senza successo, dietro Tiralongo attacca facendo perdere contatto a Cunego. Seguono una serie di scatti di Nieve e Brambilla che culminano con l'allungo di Hejsedal che riuscirà ad arrivare al traguardo con un vantaggio sufficiente a sfilare la maglia rosa a Rodriguez. E' proprio lo spagnolo della Katusha che prova a scattare per riportarsi sotto a Hejsedal venendo, però, subito ripreso da Pozzovivo, Kreuziger e Scarponi che si portano dietro il gruppo dei migliori in cui sono rimasti solo 7 elementi ( tra cui Basso ). Alla fine Rodriguez, per soli 9", non riuscirà a tenere la maglia Rosa; il gruppo dei migliori arriverà con Rodriguez, andando quindi a perdere una ventina di secondi da Hejsedal; e Cunego arriverà ad 1'40" dal vincitore Amador.


ORDINE D'ARRIVO:

1. AMADOR ( Movistar )
2. BARTA ( NetApp )
3. DE MARCHI ( Androni Giocattoli )
4. HEJSEDAL ( Garmin )
5. TIRALONGO ( Astana )
6. URAN ( Sky )
7. RODRIGUEZ ( Katusha )
8. DE GENDT ( Vacansoleil )

CLASSIFICA GENERALE:

1. HEJSEDAL ( Garmin )
2. RODRIGUEZ ( Katusha ) a 9"
3. TIRALONGO ( Astana ) a 41"
4. CASAR ( FDJ - Big Mat ) a 1'05"
5. BASSO ( Liquigas ) a 1'06"
6. KREUZIGER ( Astana ) a 1'07"