Come ogni anno si è aperta oggi con l'Amstel Gold Race la settimana delle classiche delle ardenne. Presenti quasi tutti i big del pedale,ad eccezione di Danilo Di Luca,impossibilitato a partecipare causa cervellotiche regole che hanno portato al mancato invito da parte dell'UCI,e gli Astana Contador e Armstrong; il primo reduce da una brillante vittoria al Giro dei Paesi Baschi ha deciso di staccare la spina per ripresentarsi fresco all'appuntamento con il Tour de France,l'americano invece reduce dalla frattura alla clavicola alla vuelta Castilla y Leon,segue un personale programma di recupero in vista del Giro d'Italia.
La gara odierna ha vissuto per più della metà dei chilometri su una fuga dei vari Arashiro,Klimov,Terpstra,Bertogliati,Timmer e Bozic. Ripresi i fuggitivi,in testa al gruppo si sono susseguiti scatti e allunghi da parte di corridori di seconda fascia in cerca di gloria. Da segnalare il tentativo del ceco Kreuziger che partito in contropiede su una delle tantissime salitelle olandesi,era riuscito a guadagnare qualcosa sul gruppo. Al suo inseguimento si portano il russo Ivanov e Vincenzo Nibali,il quale però non collabora e di lì a poco il gruppo li riassorbe. Nel frattempo si registra una brutta caduta che coinvolge Frank Schleck e Mattew Lloyd; per il lussemburghese solo una botta e tanta paura,mentre è andata peggio all'australiano che ha riportato la frattura di 3 vertebre.
Ma tra gli Schleck ci pensa Andy a tenere alto il nome della famiglia,mostrando un'ottima condizione producendosi in un deciso forcing nelle fasi finali di corsa.
E' proprio in questa fase che si sviluppa l'azione decisiva:in un momento di rilassamento,si sganciano dal plotone prima Gesink e subito dopo al suo inseguimento Kroon e Ivanov.
I tre vanno di comune accordo mentre dietro la mancanza di gregari e di accordo fa si che ci si guardi in faccia e il vantaggio degli attaccanti sale fino a 20 secondi.
La rincorsa sembra tardiva,infatti dietro a tirare sono solo gli uomini della Silence Lotto ma quando anche loro terminano il proprio lavoro,a un chilometro dal traguardo,nessuno prende in mano la situazione e i tre al comando ne approfittano.
Gesink paga l'inesperienza e la condotta di gara troppo dispendiosa,infatti è il primo a staccarsi.
Rimangono Ivanov e Kroon a giocarsi la vittoria,ma entrambi appaiono molto stanchi e le pendenze del Cauberg acuiscono la loro fatica.
A 100 metri dall'arrivo è Ivanov che tenta la progressione e uno sfinito Kroon non riesce proprio a contrastarlo così che il russo vince a braccia alzate,a 34 anni la sua gara più prestigiosa.
Alle sue spalle dopo Kroon e Gesink,il gruppo viene regolato da Gilbert su Cunego e via via tutti gli altri.
Il prossimo appuntamento è per mercoledì con la Freccia Vallone che avrà come tradizione il suo epilogo sul muro di Huy. Chi sarà il successore di Kim Kirchen?
La gara odierna ha vissuto per più della metà dei chilometri su una fuga dei vari Arashiro,Klimov,Terpstra,Bertogliati,Timmer e Bozic. Ripresi i fuggitivi,in testa al gruppo si sono susseguiti scatti e allunghi da parte di corridori di seconda fascia in cerca di gloria. Da segnalare il tentativo del ceco Kreuziger che partito in contropiede su una delle tantissime salitelle olandesi,era riuscito a guadagnare qualcosa sul gruppo. Al suo inseguimento si portano il russo Ivanov e Vincenzo Nibali,il quale però non collabora e di lì a poco il gruppo li riassorbe. Nel frattempo si registra una brutta caduta che coinvolge Frank Schleck e Mattew Lloyd; per il lussemburghese solo una botta e tanta paura,mentre è andata peggio all'australiano che ha riportato la frattura di 3 vertebre.
Ma tra gli Schleck ci pensa Andy a tenere alto il nome della famiglia,mostrando un'ottima condizione producendosi in un deciso forcing nelle fasi finali di corsa.
E' proprio in questa fase che si sviluppa l'azione decisiva:in un momento di rilassamento,si sganciano dal plotone prima Gesink e subito dopo al suo inseguimento Kroon e Ivanov.
I tre vanno di comune accordo mentre dietro la mancanza di gregari e di accordo fa si che ci si guardi in faccia e il vantaggio degli attaccanti sale fino a 20 secondi.
La rincorsa sembra tardiva,infatti dietro a tirare sono solo gli uomini della Silence Lotto ma quando anche loro terminano il proprio lavoro,a un chilometro dal traguardo,nessuno prende in mano la situazione e i tre al comando ne approfittano.
Gesink paga l'inesperienza e la condotta di gara troppo dispendiosa,infatti è il primo a staccarsi.
Rimangono Ivanov e Kroon a giocarsi la vittoria,ma entrambi appaiono molto stanchi e le pendenze del Cauberg acuiscono la loro fatica.
A 100 metri dall'arrivo è Ivanov che tenta la progressione e uno sfinito Kroon non riesce proprio a contrastarlo così che il russo vince a braccia alzate,a 34 anni la sua gara più prestigiosa.
Alle sue spalle dopo Kroon e Gesink,il gruppo viene regolato da Gilbert su Cunego e via via tutti gli altri.
Il prossimo appuntamento è per mercoledì con la Freccia Vallone che avrà come tradizione il suo epilogo sul muro di Huy. Chi sarà il successore di Kim Kirchen?
Classifica finale:
1 Serguei Ivanov (Rus) Team Katusha 6.38.31 (38.814 km/h)
2 Karsten Kroon (Ned) Team Saxo Bank
3 Robert Gesink (Ned) Rabobank 0.08
4 Philippe Gilbert (Bel) Silence-Lotto
5 Damiano Cunego (Ita) Lampre - N.G.C.
6 Alexandr Kolobnev (Rus) Team Saxo Bank
7 Simon Gerrans (Aus) Cervélo TestTeam
8 Nick Nuyens (Bel) Rabobank
9 Christian Pfannberger (Aut) Team Katusha
10 Andy Schleck (Lux) Team Saxo Bank
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