Caro Danilo,
sono un tuo tifoso fin da quando ero poco più che un ragazzino.
Ero sul lungomare nel 2001 per vederti sfrecciare un attimo al prologo del Giro.
Nel 2002 ero a Rocca di Cambio alla Tirreno e per la prima volta ti ho potuto veder vincere una corsa dal vivo.
Che dire del 2004 al Matteotti? Sotto il podio,in mezzo ai nostri conterranei,a applaudire un pescarese che vince a Pescara.
Nel 2005 ero a l'Aquila. Vederti vincere una tappa al Giro e indossare la tua prima maglia Rosa è stata una grande emozione.
Nel 2006 ti riuscii a incontrare solo all'Aeroporto prima del trasferimento del Giro e scattammo una foto assieme.
Nel 2007 pur di vederti in Rosa venni fino a Spoleto ma ne valse la pena.
L'anno scorso a Pescocostanzo vederti arrivare davanti a Contador dopo tutto quello che avevi passato mi ha portato a apprezzarti ancora di più.
Quest'anno,strano destino,sul Blockhaus non c'ero eppure ti ho tifato tanto da casa. Adesso ho il rimpianto perchè sarebbe stata l'ultima volta che ti avrei potuto veder correre e io sono mancato.
Scrivendoti questo messaggio non ti nascondo che le lacrime stanno scendendo e non riesco a smettere. Come non riesco a dimenticare la tua vittoria alla Liegi,per me la più bella,con me e mio padre a esultare abbracciandoci e urlando come pazzi,o quella volta che ti incontrai in bici e ti seguii fino a casa a Spoltore con te che mi aspettavi in salita e ti interessavi a me consigliandomi di continuare a studiare "perchè è importante" mi dissi.
Qui sono circondato da tuoi poster autografati e con dedica,borracce e cappellini firmati:sono il ricordo di tutti quei momenti in cui ti ho potuto incontrare. C'ero a Chieti ai vari criterium degli assi,c'ero a Spoltore alle 2 feste dopo i tuoi trionfi,c'ero quella volta prima del giro 2007 che incontrasti i ragazzi del liceo classico e mi chiesi di reggerti un attimo la bici con la sella coi denti e la scritta Killer.
Mi dispiace che finisca così.
So che non riuscirò a sopportare l'ipocrisia di tutta la gente che già vomita e continuerà a farlo ogni volta che si sentirà il tuo nome.
Mi mancherà il tuo essere diverso,mi mancherà il cercarti con gli occhi in mezzo al gruppo,mi mancherà vederti attaccare sempre e comunque anche senza le gambe giuste.
Mi dispiace perchè sono anni che sei il mio punto di riferimento in quella che è la mia passione più grande. Ho fatto tanti sacrifici per il ciclismo e ne è sempre valsa la pena,ma oggi so che non ne farò più.
Continuerò ad andare in bici ma credo che non avrò più quella voglia di sempre. In fondo ogni volta che uscivo,dentro di me avevo la speranza di incontrarti e fare qualche chilometro alla tua ruota.
Lo so che in un modo o nell'altro il momento dei saluti sarebbe comunque arrivato ma così non riesco ad accettarlo. Fa troppo male.
Infine voglio dirti una cosa importante:sappi che NON mi hai deluso e che anche se non sto dentro l'ambiente,credo di aver maturato un'idea che mi porta a giudicare come ipocriti tutti quelli che a ogni occasione fanno le verginelle e cascano dal pero,ignorando,anzi,facendo finta di ignorare che tutto il mondo è paese.
Tu c'hai sempre messo la faccia e per questo sarai sempre il mio preferito.
Grazie di tutto.
Andrea
1 commento:
Se vuoi trovare conforto, beh, io ti dico per certo che a noi arriva ciò che altri vogliono farci arrivare. Personalmente sulla positività di Di Luca ho più che un dubbio: basta pensare che appena si accorsero che Pantani era un mito vivente, ne hanno fatto una leggenda. Facendolo fuori.
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