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sabato 26 maggio 2012

Giro d'Italia 2012 - ventesima tappa: Caldes - Passo dello Stelvio

De Gendt vince sullo Stelvio al termine di una bellissima impresa che lo aveva visto partire già nel tratto conclusivo del Mortirolo. In seconda posizione un bravissimo Damiano Cunego che, nonostante i limiti che ci ha fatto vedere nelle ultime stagioni, ha dato battaglia dove poteva, sulla discesa del Mortirolo, fuoriuscendo dal gruppo dei big. Da segnalare il passaggio di Zaugg, in prima posizione, sulla salita del Mortirolo; lo svizzero passerà gran parte della tappa in fuga solitaria e sarà ripreso, solo ai -30km dal traguardo, da un gruppo formato da: Cunego, De Gendt, Amador, Izaguirre, Nieve e Kangert. Amador era partito nei primi km della tappa con Zaugg e altri corridori ( Kreuziger, Rabottini, Bono, Serpa, Frank, Losada, Caruso, Samoilau, Clement, Slagter, Carrara e Vandevelde ) staccandosi poi da Zaugg durante l'ascesa del Mortirolo; De Gendt era partito dal gruppo dei big sul muro finale del Mortirolo mentre gli altri si erano sganciati dal gruppo dei migliori nel tratto in discesa.

Da segnalare una caduta che ha coinvolto Tiralongo e Bono sull'ascesa del Mortirolo: il corridore dell'Astana ha perso il controllo del mezzo in un breve tratto in falsopiano andando ad impennare con la ruota posteriore, data la pendenza, e finendo rovinosamente a terra; per Bono è stato impossibile evitarlo e gli è andato a cadere sopra.
Un episodio divertente ha invece visto come protagonista l'ammiraglia della Lampre che si è bloccata sulle rampe del Mortirolo costringendo il direttore sportivo della squadra a scendere e ad andare a spingere il mezzo; è poi dovuto rientrare nell'auto di corsa in piena salita!

Male Ivan Basso che ha fatto, nuovamente, tirare tutta la sua squadra ( e fermare Caruso mentre era in fuga ) per andare a staccarsi sulla salita conclusiva. Solito comportamento da parte di Rodriguez che, a parte due scatti sul Mortirolo fini a se stessi, ha corso sulle ruote degli altri andando, negli ultimi 700 metri, a fare il suo solito scatto e a prendere quei 14 secondi utili in vista della cronometro di domani. Hesjedal, passista, non nel suo terreno ideale e corridore non spettacolare ( non gliene faccio una colpa ), risponde bene e in prima persona agli scatti di Rodriguez sul Mortirolo e poi, sullo Stelvio, è solo lui, e il suo gregario Vandevelde ( fatto fermare mentre era in fuga ), a tirare il gruppo nel tentativo di limitare il vantaggio insidioso di De Gendt. Data l'enorme fatica fatta, il canadese della Garmin, dovrà anche subire lo scatto di Rodriguez, che si era allegramente riposato alla sua ruota prendendolo forse come un gregario, andando a perdere 14" dallo spagnolo al traguardo.
Da segnalare che Rodriguez va a prendere la maglia rossa, della classifica a punti, per un solo punto, dalle spalle di un esemplare Cavendish. L'inglese della Sky è comunque uno dei vincitori morali di questo Giro in quanto, a parte le 3 tappe vinte, è riuscito a completare l'intero percorso nonostante la presenza di molte salite dure che nei giorni scorsi avevano spinto diversi velocisti ad abbandonare la corsa. La maglia azzurra, di miglior scalatore, viene presa definitivamente da un grande Rabottini. Per la maglia bianca, di miglior giovane, sarà invece decisiva la tappa di domani con il duello tra i due uomini Sky: Uran e Montoya.

Che altro dire? Questo Giro è stato una delusione, forse il più brutto degli ultimi 20 anni. Il percorso era abbastanza bello, anche se non ho condiviso la disposizione di alcune salite ( Mortirolo oggi / arrivo in discesa a Cortina su una tappa che forse era meglio far finire in salita ). Il problema sono stati coloro che l'hanno corso; corridori che volevano staccare gli altri senza fare nessuna azione, utilizzando solo i gregari senza dare spettacolo in prima persona. Oggi, per un attimo, ho sperato che De Gendt guadagnasse quei 5 minuti al traguardo perchè sì, almeno lui, aveva avuto il coraggio di attaccare a fine Mortirolo a differenza di tutti gli altri che hanno saputo correre solo alle spalle dei vari Agnoli, Spezialetti e Caruso ... E per fortuna che ci sono stati i vari Rabottini, De Gendt, Pirazzi, Amador, Casar e qualche Euskadi che ci hanno fatto compagnia con le loro fughe rendendoci il Giro un po' meno noioso: Grazie a voi e ai, cosiddetti, "gregari"!

De Gendt

ORDINE D'ARRIVO:

1. Thomas De Gendt BEL ( Vacansoleil )
2. Damiano Cunego ITA ( Lampre ) a 56"
3. Mikel Nieve SPA ( Euskadi ) a 2'50"
4. Joaquin Rodriguez SPA ( Katusha ) a 3'22"
5. Michele Scarponi ITA ( Lampre ) a 3'35"

CLASSIFICA GENERALE:

1. Joaquin Rodriguez SPA ( Katusha )
2. Ryder Hesjedal CAN ( Garmin ) a 31"
3. Michele Scarponi ITA ( Lampre ) a 1'51"
4. Thomas De Gendt BEL ( Vancansoleil ) a 2'18"
5. Ivan Basso ITA ( Liquigas ) a 3'18"


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